Nome d'arte di
Daniel Isaac Feinstein. Scultore svizzero di origine
rumena. In seguito all'uccisione del padre (ebreo) da parte di fascisti rumeni
nel 1941, Daniel si rifugiò con la madre in Svizzera, presso Zurigo.
Appassionatosi alla danza, divenne primo ballerino all'Opera di Berna
(1954-57). Contemporaneamente coltivò il suo interesse per il teatro: nel
1955 mise in scena come coreografo e costumista
La cantatrice calva
di Eugène Jonesco e la prima rappresentazione in assoluto del dramma surrealista
di Pablo Picasso
Le désir attrapé par la queu. In seguito passò alla poesia concreta
(curò la pubblicazione del periodico "Material", 1957-59), alla scultura sperimentale.
A Parigi dal 1959, creò le edizioni MAT (Multiplication d'Art Trasformable),
primo esempio di arte moltiplicata e non riprodotta secondo i processi tradizionali
in cui il fruitore è direttamente coinvolto nel processo di creazione. Legatosi al
gruppo dei Nouveaux Réalistes, realizzò con essi i cosiddetti
tableaux-piéges
(quadri trappola),
assemblages di oggetti di uso quotidiano fissati in
modo da riprodurre situazioni precise della giornata (
La colazione di Kichka
I, 1960). Artista ormai affermato, nel 1966 si trasferì nell'isoletta greca
di Symi. Durante questo periodo di riflessione creò la raccolta
Magie a la
Noix, 25 oggetti composti da materiali etnici, quali terra, ossa, sangue, e
pubblicò gli scritti
Le petite colosse du Symi,
Journal Gastronomique,
Dissertation sur ou le Keftédè, in cui manifestò l'interesse per il
legame tra preparazione materiale e aspetti socio-culturali dell'alimentazione.
Nel 1968 aprì un ristorante a Dusseldorf e nel 1970 diede vita all'Eat
Art Gallery. Nel 1970 realizzò la sua prima scultura in bronzo,
Santo Grappa,
una struttura simbolico-totemica nata dall'assemblaggio di oggetti reali, poi fusa
in bronzo. Per un ventennio
S. si dilettò a forgiare sculture con questo
metallo. Negli anni Settanta ideò i
Musei Sentimentali, costituiti da
un insieme di oggetti-reliquia della storia dell'arte, e inaugurò il filone
dell'Etnosincretismo, sviluppando quell'interesse verso la cultura etnica, la
magia, l'antropologia e l'archeologia già evidenziato precedentemente.
Assecondando la sua passione per il collezionismo,
S. partorì un altro
filone della sua produzione artistica, le
Collections. Dal 1971 al 1990
si dedicò a un'altra delle sue serie più rappresentative, le
Criminal
Investigations, assemblaggi che sfruttano una tecnica originale detta
de-tromp l'oeil (disinganna l'occhio). A differenza del
tromp l'oeil,
qui un oggetto concreto, sovrapposto a una tela, tradisce l'idea di profondità
dell'immagine nonché la sua falsa consistenza. Le
Criminal Investigations
si avvalgono di immagini cruente tratte da un manuale d'istruzione per poliziotti,
su cui l'artista svizzero applicò oggetti comuni come coltelli, neon, corde, che,
visti in un contesto così drammatico, acquistano un senso inquietante e angosciante.
Dal 1990
S. si dedicò alle
Cassette di caratteri tipografici,
tavole-palcoscenico che, quasi come nei libri tridimensionali per bambini, si aprono
mettendo in scena storie spesso assurde e incomprensibili. Nel 1989 l'artista
si trasferì in Toscana, prima ad Arcidosso poi a Seggiano (in provincia di
Grosseto), dove nel 1991 aprì un giardino,
Il Giardino di Daniel Spoerri. Hic
terminus haeret, in cui collocò le sue sculture e quelle dei suoi compagni
di percorso. Esso ospita 80 sculture di circa 40 artisti contemporanei. Nel 2005
il Comune di Seggiano conferì a
S. la cittadinanza onoraria (n. Galati
1930).